La mia riflessione parte da questo articolo sul blog di Beppe Grillo e soprattutto dai commenti che seguono il post.
Credo che si debba stare attenti ad esprimere dei giudizi sul comportamento di altre persone, specialmente se non si conoscono completamente le ragioni per le quali uno compie o meno un'azione e soprattutto se costoro sono rapprentanti politici. Possono essereci mille motivi per i quali costoro, che vengono citati dal Sig. Grillo, non hanno voluto o potuto ricevere il Dalai Lama.
E tutti e mille i motivi possono essere seri o futili, validi o stupidi, ma se non li conosciamo non li possiamo criticare.
Non possiamo dire: "Io al loro posto avrei fatto...", proprio perchè noi non siamo al loro posto.
Il Sig. Grillo è un privato cittadino ed è giustamente libero come tutti noi di ricevere a casa sua chi desidera. I Vertici politici non sempre hanno questa facoltà e devono muoversi con diplomazia.
Inoltre sarebbe sempre necessario considerare le cose anche da altri punti di vista.
Se ricevere il Dalai Lama volesse dire, ad esempio, compromettere importanti commesse per le quali saltano posti di lavoro in Italia sarebbe ancora utile riceverlo (consideramo che il posto di lavoro compromesso potrebbe essere il nostro)?.
E se ricevere il Dalai Lama potesse compromettere le trattative per la scarcerazione di molti preti cattolici in Cina varrebbe ancora la pena di riceverlo?
Forse si e forse no. Ma certamente non sta a me dirlo.
9 dicembre 2007
Il Dalai Lama è in Italia
Pubblicato da Davide Prati {SysOpDav}
Etichette: Religione, RIFLESSIONI
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