Ieri è stata divulgata con grande pompa la notizia che all'ONU è passata una risoluzione circa la moratoria sulla pena di morte. A parte il fatto che moratoria non vuol dire eliminazione, e che alcuni stati ove è ancora vigente (USA, Cina, Russia,...) non hanno per il momento nessun obbligo di rispettare la moratoria, è certamente un segno di civiltà avviarsi verso questa direzione.
Sono contento che si cerchi di eliminare la pena di morte da questo mondo, specialmente a causa sia degli errori giudiziari sia per l'uso politico che della pena di morte viene fatto.
E poi nessuno, uomini o stati, dovrebbe avere il diritto di togliere la vita ad un'altro essere umano!.
Ciò che mi preme osservare è che, a volte, dietro a questo argomento si cela un velo di sottile ipocrisia. Parlo ovviamente dello spinoso problema dell'aborto in relazione con la pena di morte.
Talune forze politiche si sono battute fortemente e con ragione per ottenere questa moratoria, ma stranamente sono le stesse che 30 anni fa avevano lottato per far passare la legge sull'aborto nel nostro paese.
A me, sinceramente, sembra una stranezza.
Perché dovrei voler salvare dalla forca un birbaccione che magari a ucciso donne e bambini ed invece accetto di eliminare un bambino che non ha ancora commesso nulla di male?
Magari solo perché quel figlio è il frutto di una serata di divertimento incosciente dalla quale non mi aspettavo conseguenze?
Ed ancora, se è bene eliminare la pena di morte, che dire dei genocidi o delle carestie che colpiscono moltissime zone della nostra terra? Ove ogni giorno migliaia di bambini muoiono di fame! La Pena di Morte fa più sensazione?
Mi rendo conto che l'argomento è certamente scottante e non più essere affrontato con poche righe all'interno di un blog però, a volte, taluni accostamenti vale la penna di farli!
19 dicembre 2007
Pena di Morte, Aborto e Carestia
Pubblicato da Davide Prati {SysOpDav}
Etichette: Religione, RIFLESSIONI
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